venerdì 11 dicembre 2015


Quello vero, prima o poi arriva! parte II


Cosa c'è di più bello? Cosa veramente è più della parola Amore, nel darlo e nell'avere possibilità, ossia fortuna, ed essere degna di tale modalità di affetto sentito? 

Io sono alla ricerca del mio enigma del verbo amare, sulla coniugazione in un tempo, come;” voglio amare”...ahimè! 

Non riesco nei miei piccoli viaggi mentali, viaggi meramente confusi di cui nemmeno essendo la sottoscritta, nemmeno così riesco a capire e cogliere determinati sensi, sensi appanati.

Ma sono questi viaggi, e per questi viaggi per cui lotto e difendo le mie ali, poiché senza loro non sono, non esisto, e non posso appartenermi e di conseguenza appartenere ad un sistema. L'amore equivale ad appartenere.

Non parlerò di me, no, oggi non lo farò, ma è da me che escono certi pensieri, certe osservazioni, è il mio punto di vista questo, l'amore, quell'amore di cui stento e tento a parlare e a forza di parlarne, prima o poi arriverà, ne sono certa!

Nella vita, la pazienza è ingannevole, e non ci perdiamo sempre nelle parole di cari amici che dicono “devi avere pazienza, è l'ultima a morire”, ecco è l'ultima... a.. morire. Quindi diamoci una mossa, per raggiungere l'inafferrabile e il desiderabile.


Ci imbattiamo in persone, cose e situazioni a volte davvero sgradevoli, ma questa è la vita, per crescere devi conoscere, devi viverle, perché solo allora potrai andare avanti e dire che una volta sono stata così, ero quella/o che... allora vai avanti e se ci riesci cresci degnamente, ma ahimè purtroppo molte delle volte rimani una maledetta nostalgica che vive di cose passate, attimi sfuggenti che sono stati belli e che sai che non torneranno mai, ma che senza di essi ti senti ”nessuno”, e continui a vivere in quel tuo passato...e vorresti urlare ,ma sai che non puoi, poiché la gente ti sentirebbe e così vedranno nei tuoi occhi la sofferenza, la tristezza, l'infelicità, la gente ti farà sentire debole, senza un fine, inutile, allora decidi di vivere di una felicità travestita, solo così potrai riconoscere la tua forza nel mascherare la vita, perché la vita dev'essere mascherata, se no ti fotte. Siamo e sono in pochi quelli davvero felici, viviamo in un mondo dove ci lamentiamo di tutto, non vogliamo il progresso, poiché richiede prima di tutto regresso per un progresso. E così andiamo avanti con le nostre maschere, finti sorrisi, finti abbracci, finti amori, paura della solitudine, paura della povertà. Se emigriamo, partiamo con l'idea di ritornare a casa, ma poi nel luogo, tutto non ci conquista, ma ci succhia, ci adattiamo, cosicché un altro cambiamento è pauroso, la vita la vediamo da una prospettiva che il rischio è paura, l'incertezza viene dominata da una pigrizia per cui stenti a pensare.

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